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Ecografia Pre-Morfologica Fetale

  • Giovedì, 28 Novembre 2013 01:13
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L'esame premorfologico fetale è uno screening ecografico particolarmente accurato che si esegue secondo le regole stabilite dall'Italian College of Fetal Maternal Medicine e al quale corrisponde un referto prestabilito.

Esso deve essere eseguito con la massima diligenza e accuratezza da personale esperto e certificato.

Anche se l'esame premorfologico fetale rappresenta uno studio ecografico di primo livello, esso, se ben eseguito rappresenta un formidabile strumento di esame prenatale mirato al riconoscimento del maggior numero delle affezioni malconformative e di analisi dello stato di crescita fetale. Allorchè all'esame premorfologico fetale® emergesse una problematica specifica l'operatore eseguirà personalmente, o attraverso un suo consulente, uno studio di secondo livello.

L'esame premorfologico fetale è un test diagnostico?

No. L'esame premorfologico fetale è un test di screening, un formidabile ed accuratissimo strumento di indagine prenatale volto a selezionare una popolazione di feti a rischio per anomalie morfobiometriche. Allorchè il test fosse positivo il ginecologo ecografista procederà ad un esame ecografico specifico di secondo livello.

A che età gestazionale si esgue l'esame premorfologico?

L'esame premorfologico lo si esegue tra la sedicesima e la diciottesima settimana di gravidanza.

Questo esame è particolarmente consigliato a tutte le donne che intendono sottoporsi all'amniocentesi, infatti tutte coloro che presentano un esame premorfologico positivo  per qualche anomalie devono essere inviate ad un consulto genetico in modo da guidare la diagnosi prenatale verso analisi cromosomiche, geniche, genomiche o biochimiche specifiche a seconda della problematica emersa nello studio premorfologico.

Revisione cavità uterina

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:14
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Per revisione di cavità uterina o più semplicemente dilatazione e raschiamento o dilatazione e curetage, in campo medico, si intende la procedura ginecologica divisa in due fasi:

  1. Dilatazione della cervice uterina tramite dilatatore
  2. Raschiamento successivo dell'endometrio dell'utero con apposito cucchiaio smusso.

E’ un intervento chirurgico che viene eseguito in anestesia totale (ma in respiro spontaneo, cioè senza intubazione) che consiste nella asportazione del materiale abortivo dalla cavità uterina al fine di evitare la comparsa di fenomeni infiammatori a carico dalla cavità stessa con conseguente formazione di aderenze che potrebbero impedire ulteriori concepimenti.

Laparoscopia

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:13
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La laparoscopia è una tecnica che permette di 'vedere' all'interno dell'addome, attraverso uno strumento chiamato laparoscopio. Questo è un tubo rigido e sottile dotato di fibre ottiche, attraverso le quali viaggia la luce, che viene introdotto nell'addome mediante una piccola incisione in prossimità dell'ombelico. Altre parti connesse al laparoscopio permettono di eseguire interventi chirurgici 'a cielo coperto'.

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Quando è indicata

La laparoscopia è consigliata come procedura diagnostica per capire se il dolore pelvico riferito dalla donna è conseguente a: endometriosi, malattia infiammatoria pelvica, gravidanza extrauterina.

La laparoscopia consente, inoltre, di definire se una tumescenza pelvica è una cisti liquida o solida connessa all'ovaio, oppure un fibroma o un mioma a carico dell'utero.

La laparoscopia permette tra l'altro di individuare un problema d'infertilità, per esempio la presenza di aderenze o di malformazioni dell'apparato genitale interno. Inoltre, con il test cromatografico si verifica se le tube sono aperte o chiuse. Tale test consiste nell'iniettare attraverso l'utero del colorante (blu di metilene) e, quindi, osservare attraverso il laparoscopio il passaggio del colorante attraverso le tube e la sua fuoriuscita nella cavità addominale.

La laparoscopia è prevista come tecnica chirurgica in molte patologie: endometriosi, anche alla presenza di cisti di varie dimensioni; gravidanza extrauterina, consentendo di conservare la tuba interessata con un buon ripristino della sua funzionalità; cisti ovariche, anche di notevoli dimensioni, infatti, prima sono aspirate, poi sezionate e quindi rimosse; fibromi uterini, soprattutto se sottosierosi e peduncolati; aderenze pelviche, con buoni risultati di liberare completamente le pelvi; incontinenza urinaria, che può essere corretta con varie tecniche laparoscopiche.

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Miomectomia

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:11
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La miomectomia consiste nell'asportazione di miomi o fibromi presenti nell'utero, conservando l'utero e quindi la possibilità di una gravidanza. E' indicato, pertanto, nelle donne in età fertile desiderose di figli.
La miomectomia tradizionale, definita anche addome aperto, perché prevede l'apertura della parete addominale, è indicata in presenza di numerosi e voluminosi miomi, ma in particolare di miomi intramurali, cioè annidati nel contesto della parete dell'utero.
La miomectomia tradizionale prevede la laparotomia, cioè l'apertura della parete addominale. La cute dell'addome si incide trasversalmente o longitudinalmente in base alle dimensioni del mioma da rimuovere. Aperta la parete addominale si identificano i miomi e si procede alla loro asportazione, cercando di non aprire la cavità uterina, per evitare il rischio di aderenze. Importante è la fase di ricostruzione, che deve ripristinare il potenziale anatomico ma anche funzionale dell'utero.

Quindi si procede alla chiusura della parete addominale. L'intervento è effettuato in anestesia generale e la sua durata dipende dal numero e dalle dimensioni dei miomi che occorre asportare, ma di solito è di 1-2 ore.

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Parto cesareo

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:09
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Il taglio cesareo (TC) è un intervento chirurgico per mezzo del quale il ginecologo procede all'estrazione del feto. Può essere programmato, quando viene deciso prima dell'avvio del travaglio (vedi le indicazioni) oppure urgente se le condizioni della madre o del feto ne pongano l'indicazione durante lo svolgimento del parto stesso.
Il tipo di anestesia per eseguire un taglio cesareo può essere diverso. Esso può essere fatto in: anestesia subaracnoidea, che rappresenta oggi la tecnica più utilizzata, anestesia epidurale e anestesia generale.

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Parto in acqua

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:07
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Da alcuni anni in diverse strutture ospedaliere è possibile effettuare il parto in acqua.

La nuova sensibilità per le necessità della partoriente e del nascituro, hanno pemesso di sviluppare questa metodologia che ha trovato origine dalle esperienze del medico russo Igor Tjarkowskij.

Anche in Italia la "tecnica" si sta capillarmente diffondendo grazie all'esperienza ed alle ricerche effettuate su migliaia di parti in questi ultimi dieci anni.

L’immersione in acqua calda favorisce nella donna il raggiungimento di una sensazione di benessere; le riesce più facile cambiare posizione, rilassarsi e aumentare il proprio confort. Il calore dell’acqua migliora il rilassamento muscolare, riduce l’ansia associata al parto, diminuisce il rilascio di catecolamine e stimola quello di endorfine. L’immersione in acqua sembrerebbe inoltre essere associata ad un miglioramento della per fusione uterina, ad una riduzione delle contrazioni uterine e del tempo di travaglio. Tra gli altri benefici sono stati ipotizzati inoltre un’aumentata elasticità del canale del parto e del perineo ed una riduzione della necessità di episiotomie. Ma soprattutto l’immersione in acqua durante il parto aumenta sensibilmente la soddisfazione materna e il senso di controllo della donna sul proprio corpo.

Parto indolore

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:05
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Sapere che quando arriverà il momento non si avrà dolore, che si potrà avere anche un travaglio lungo, ma sia la mamma che il bambino staranno bene e potranno vivere con gioia e serenità l'evento più importante della vita, è la richiesta che oramai tutte le coppie fanno quando si avvicina il momento del parto.Il dolore nel travaglio di parto e nel momento della nascita, non è legato ad alcun beneficio per il feto e la mamma.Attualmente è in forte aumento il numero di donne che chiedono di essere sottoposte ad "analgesia peridurale continua" per controllare il dolore in tutto il periodo del parto, creando le condizioni migliori per la nascita del proprio figlio.

Spermiogramma (Analisi del liquido seminale)

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:04
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Questo esame rappresenta il 'cardine' dell'iter diagnostico finalizzato alla valutazione della fertilità maschile. Valuta la qualità degli spermatozoi, attraverso la loro forma, il numero ed attraverso la loro motilità. La 'normalità' non significa necessariamente 'fertilità' dal momento che molte delle caratteristiche funzionali che contribuiscono a definire la feritilità non sono ancora oggi ben conosciute.

E' per questo motivo che si possono avere gravidanze anche con liquidi seminali definiti patologici e non averne affatto con liquidi normali. Ricordiamoci poi che alla fertilità di coppia, si deve aggiungere la fondamentale componente femminile. Una partner con elevato potenziale di fertilità, può talvolta compensare deficit seminali importanti.

In Italia possiamo affermare che ogni anno circa 60.000 - 80.000 nuove coppie si trovino ad affrontare problemi di fertilità. Da studi effettuati le cause dell'infertilità di coppia sono da ricondurre per un 40% ad un deficit della componente maschile, mentre un 20% è imputabile alla sovrapposizione di problemi maschili e femminili. Da qui possiamo dedurre che il 60% dell'infertilità è di natura maschile.

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Induzione e monitoraggio ovulazione

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 21:03
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L’ovulazione , spontanea o indotta, viene monitorata con ecografie e dosaggi ormonali (estradiolo,progesterone,LH) da effettuarsi,in base alle indicazioni dello specialista, in giorni prestabiliti.
Durante questa fase il funzionamento dell’ovaio può essere giudicato insufficiente (ciclo anovulatorio,mancata risposta alla terapia assegnata) o eccessivo(eccessiva risposta alla terapia assegnata-vedi Sindrome da Iperstimolazione).Tale evenienza comporta la necessità di abbandonare il programma in corso(rapporti mirati,inseminazione intrauterina,FIVET,ICSI….) e rinviare il trattamento ad un nuovo ciclo.

Sonoisterosalpingografia

  • Mercoledì, 13 Novembre 2013 20:39
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La Sonoisterosalpingografia (SHSG: Sonohystero-Salpingography o Hy-Co-Sy: Hystero-salpingo-Contrast Sonography) con mezzo di contrasto è una metodica ecografica per la valutazione della pervietà tubarica, ovvero della eventuale apertura di una o di entrambe le tube uterine.

Si propone come alternativa non invasiva all’Isterosalpingografia (metodica radiologica) e alla Cromosalpingografia in corso di laparoscopia (la laparoscopia è un vero e proprio intervento, sebbene poco invasivo, che si esegue praticando solo tre piccoli fori nell’addome).  Queste ultime due tecniche che abbiamo citato sono ancora oggi considerate le migliori metodiche di studio della pervietà tubarica.

La Sonoisterosalpingografia viene proposta come esame diagnostico di primo livello negli accertamenti iniziali per la sterilità di coppia, in questi casi viene generalmente associata alla valutazione della cavità uterina conSonoisterografia e allo studio della morfologia uterina con Ecografia Transvaginale 3D.

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