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ECOCARDIOGRAFIA FETALE...la diagnosi prenatale nel cuore

Si calcola che circa l'1-2% dei bambini nati sia affetto da una patologia cardiaca.

Si calcola che il 60% delle patologie del feto sia proprio  una patologia cardiaca.

 

Da questi semplici dati statistici si capisce quale sia l'importanza dello studio del Cuore del Feto.

L’Ecocardiografia Fetale è un esame ecografico di II livello che ha come scopo quello di studiare l'anatomia e la funzionalità cardiaca allo scopo di evidenziare la presenza di Cardiopatie Congenite nel futuro nascituro.

Perché é importante?

L'importanza di questo esame sta nel fatto che alcune di queste patologie sono incompatibili con la vita al di fuori dell’utero materno, quindi i bambini morirebbero dopo la nascita a meno che non nascano in un centro cosiddetto di III livello multidisciplinare, che sappia fronteggiare queste situazioni e possa provvedere all'intervento chirurgico del neonato.

Inoltre molte patologie cardiache del feto si associano a malattie cromosomiche (Sindrome di Down, Trisomia 13, Trisomia 18, etc.) per cui necessitano di una diagnosi invasiva (amniocentesi, villocentesi).

Chi é più a rischio?

Tra le categorie a rischio per queste patologie ci sono le mamme che hanno già una patologia cardiaca o che hanno un parente stretto affetto, oppure hanno già avuto figli con tali problemi; le mamme con diabete, malattie autoimmuni, fenilchetonuria,  lupus eritematoso sistemico e altre collagenopatie, infezioni contratte in gravidanza  quali rosolia, citomegalovirus, toxoplasmosi, etc.

Sono a rischio le gravide esposte a farmaci cosiddetti “teratogeni” tra cui si annovera anche l’alcool; sono particolarmente a rischio le gravide con Ultrascreening di I trimestre positivo. Queste pazienti hanno un alto rischio di patologie cromosomiche, le quali si associano spesso a  cardiopatie. Il rischio resta anche se non presentano malattie cromosomiche, infatti l’Ultrascreening é un importante campanello d'allarme per le cardiopatie.

Condizioni particolarmente a rischio sono test di screening ecografici sospetti per anomalie cardiache durante  l'ecografia morfologica, le gravidanze gemellari, i feti che presentano ritardi di crescita, polidramnios (aumento del liquido amniotico), aritmie, anomalie extracardiache, idrope fetale non immunologica.

In realtà però dati riferiti sull'incidenza delle cardiopatie congenite rilevano che solo il 30% di esse proviene dalla popolazione ritenuta a rischio mentre il più cospicuo 70% proviene dalla popolazione considerata esente da fattori di rischio.                                                                          

Da questo si evince l’importanza di eseguire l’esame per tutte le gravide!                                       

 

Quando si esegue?

Il periodo migliore è tra la 16° e la 22° settimana di gestazione. Infatti prima della 16° il cuore fetale è troppo piccolo per essere ben visualizzato, mentre dopo la 22° settimana la formazione delle coste toraciche può creare dei coni d’ombra che ostacolano la visualizzazione ecografica.

In ogni caso è utile seguire un cuore fetale anche dopo questo periodo, infatti alcune patologie sono evolutive, cioè si manifestano ecograficamente nel III  trimestre, nonostante la prima indagine ecocardiografica abbia dato esito negativo.

 

Ultima modifica il Giovedì, 19 Gennaio 2017 11:58

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