L’ecocardiografia fetale consente uno studio morfologico e funzionale del cuore e una valutazione del ritmo cardiaco.
L’ecocardiografia fetale viene normalmente eseguita dalla 19° e alla 23° settimana di gestazione questo perché, in tale periodo, le dimensioni cardiache e l’ecogenicità legata alla posizione fetale consentono una buona attendibilità dell’esame. L’esame tuttavia è eseguibile eccezionalmente, in casi ben selezionati, anche dalla 12a settimana di gestazione.
Esso è consigliabile in un gruppo selezionato di gravide, ad alto rischio, che presentano ispessimento della plica nucale o B-test positivo. L’esame è comunque eseguibile anche dopo la 23a settimana fino a termine della gravidanza per monitorizzare le evoluzioni delle cardiopatie, in caso di sospetto di cardiopatie evolutive o turbe del ritmo.
L’ecografia morfologica è uno degli esami più importanti che una donna si trova ad affrontare durante il delicato periodo della gestazione. Può essere definito come il canonico giro di boa, la verifica che, ponendosi a metà strada del periodo gestazionale, fornisce alla futura mamma importanti informazioni circa lo stato di salute del nascituro.
Solitamente l’ecografia morfologica viene effettuata nel secondo trimestre di gravidanza e viene prescritta dai ginecologi, come controllo di routine da eseguire tra la 19ma e la 21ma settimana di gravidanza. Il periodo di riferimento da tenere in considerazione per la prescrizione di questo esame, è un elemento molto importante. Intorno al 5° mese di gravidanza, infatti, il feto è sufficientemente grande per permettere al medico di valutare con precisione la regolare formazione ed il corretto sviluppo di alcuni organi vitali. Tuttavia, nel caso in cui si presumano eventuali problemi a carico degli organi vitali del feto, può essere richiesta anche una morfologica precoce, che può essere effettuata sin dalla 16ma settimana.
Gli organi che costituiscono oggetto d’esame durante l’ecografia morfologica solitamente sono:
Ma oltre a questo, l’esame morfologico può essere un valido strumento anche per prevenire o contrastare la comparsa di pericolose patologie che, in quest’epoca gestazionale potrebbero fare capolino. Tra queste, ricordiamo la gestosi e la grave condizione di IUGR (scarso accrescimento intrauterino del feto). Mentre la gestosi è una grave patologia che colpisce le donne in stato di gravidanza e di cui le cause scatenanti sono ancora pressoché sconosciute, il ritardo di crescita intrauterino può avere diverse cause (un malfunzionamento della placenta, una resistenza a carico delle arterie uterine). È per questo che, durante l’esame morfologico il professionista che esegue l’esame dovrebbe (e sarebbe opportuno pretendere che lo faccia!) controllare il corretto funzionamento delle arterie uterine. Le arterie sono due, sono poste ai lati dell’inguine della donna ed assolvono all’oneroso compito d’irrorare la placenta e garantirne il corretto funzionamento.
Una resistenza a carico di queste arterie, deve quindi fungere da serio campanello d’allarme e dovrebbe essere sufficiente per richiedere una sequela di controlli più serrati (flussimetria) e finalizzati a garantire la regolarità dei flussi sanguigni.
Si calcola che circa l'1-2% dei bambini nati sia affetto da una patologia cardiaca.
Si calcola che il 60% delle patologie del feto sia proprio una patologia cardiaca.
Prestazioni svolte nei nostri studi: Ecografia tridimensionale in 3D - 4D, Tecniche di Fecondazione Assistita, Pap Test, HPV test....