Esistono due tipi di Dispositivi Intrauterini: IUD in rame: è un piccolo supporto in plastica avvolto da un filo di rame che viene inserito in utero, di solito durante il flusso mestruale.
Gli ioni di rame rilasciati dal dispositivo bloccano i movimenti e la sopravvivenza degli spermatozoi in utero, e rallentano la risalita degli spermatozoi dal canale cervicale, in modo che non riescano a raggiungere l'ovulo e fecondarlo. La spirale inoltre provoca une leggera reazione infiammatoria che modifica il rivestimento interno dell'utero rendendolo inadatto all’impianto di gravidanze. IUD ormonale : è un supporto in plastica che rilascia un’ormone di tipo progestinico in piccole quantità.
Questo ormone altera la formazione dell'endometrio stabile, e di conseguenza impedisce l'annidamento dell'ovulo. E’il dispositivo più indicato nel caso di sanguinamenti anomali durante il flusso mestruali.
Come si inserisce? La spirale deve essere applicata e tolta da un ginecologo, che di solito prima sottopone la paziente a un esame ginecologico di routine che comprende: un’anamnesi completa, un test di gravidanza, una valutazione diagnostica sulla presenza di eventuali infezioni vaginali ed un ‘eventuale ecografia pelvica. Spesso la spirale viene applicata durante il flusso mestruale o subito dopo (senza nessun tipo di anestesia). Il medico inserisce lo IUD attraverso un tubicino in plastica, passando per la vagina, collo uterino e infine utero. La spirale viene poi spinta fuori dal tubo e sistemata in utero: m dispositivo a questo punto si apre in utero e viene estratto il tubo di plastica. Dopo l’inserimento la coda del filo viene accorciata in modo che solo qualche centimetro fuoriesca dal collo dell’utero. Il corretto inserimento del dispositivo è valutabile tramite ecografia.
Efficacia e Vantaggi E’ il metodo contraccettivo preferito da donne che hanno già avuto una gravidanza. Tra i vantaggi, la lunga durata d’azione (da 3-5 anni fino 10), i costi trascurabili su tempi così lunghi, l’effetto locale solo sull’utero (la spirale non ha effetti, nemmeno effetti indesiderati, sull’intero organismo) e la rapida ripresa della fertilità dopo la rimozione. Può essere utilizzata senza problemi durante l’allattamento, dopo i 40 anni e in premenopausa. Ha una percentuale di successo del 98%. Non è un metodo adatto ad ogni donna: soprattutto se giovane e con una situazione familiare ancora instabile oppure se decisa a non avere bambini.
Effetti collaterali Soprattutto nei primi tre mesi può anche accadere che la spirale sia espulsa spontaneamente senza che la donna se ne accorga. La spirale richiede quindi che la donna sia molto attenta a se stessa e si controlli regolarmente. Durante le prime settimane possono verificarsi crampi e piccole perdite di sangue o di altro tipo, sono sintomi piuttosto comuni e di solito scompaiono nel giro di un paio di mesi. A volte si possono verificare infezioni all’interno dell’utero o nelle tube. La perforazione delle pareti dell'utero è altamente improbabile, se la spirale viene inserita nell'utero da un medico esperto. Può essere rimosso in qualsiasi momento senza particolari interventi, ed è consigliato un primo controllo dopo un mese circa dall'applicazione, e successivamente ogni 6 mesi.