L'ecografia 3D consente di ottenere delle immagini statiche delle foto delle fattezze del feto. La procedura di acquisizione a volte è relativamente indaginosa, in quanto l'acquisizione va effettuata muovendo manualmente la sonda. Questo comporta tempi di acquisizione relativamente alti e incertezza nella qualità del risultato. Spesso infatti occorre ripetere la procedura più volte allo scopo di ottenere immagini soddisfacenti.
L'ecografia 4D consente invece di visualizzare l’immagine tridimensionale in movimento ed in tempo reale. Si vedrà quindi in diretta, il feto muovere le manine, succhiarsi il dito, giocherellare con il cordone ombelicale etc. Nel caso della ecografia quadrimensionale vengono utilizzate speciali sonde chiamate “volumetriche” in grado di acquisire 25–30 fotogrammi al secondo senza movimento della sonda; ne consegue una immediatezza nella visualizzazione dei particolari tridimensionali fetali.
In definitiva l'ecografia tridimensionale può essere paragonata alla tecnica fotografica, l’ecografia quadrimensionale alla rappresentazione video.
In gravidanza, le linee guida consigliano l’esecuzione di un’ecografia del II trimestre, l’Ecografia Morfologica, tra la 19a e la 21a settimana; ciò nonostante negli ultimi anni si è rilevato di notevole importanza il ricorso ad un esame ecografico più precoce, già intorno alla 15°-18° settimana, l’Ecografia Genetica.
Si calcola che circa l'1-2% dei bambini nati sia affetto da una patologia cardiaca.
Si calcola che il 60% delle patologie del feto sia proprio una patologia cardiaca.
In una recente inchiesta è emerso che il 60% delle donne intervistate non è mai andata dal ginecologo, il 17% dice di aver fatto la visita una sola volta, solo il 13% si visita e fa il pap test (striscio vaginale) regolarmente una volta all’anno e solo il rimanente 8% fa entrambe le cose più di una volta all’anno, donne sessualmente attive!